Aldo Puzzacchia e Il Prof fanno parte della Divisione Aggiustatempi che si occupa di interdire i viaggi nel tempo in quanto questi ultimi attentano al normale evolversi della storia causandone irrimediabili danni. Siamo nel 2400, la tecnologia è molto avanti e per questo basta una pedana e una tuta amorfica per calarsi perfettamente nel tempo e luogo desiderati per la missione.
I due uomini occuparsi di un gruppo di saltatori seriali professionisti. Abilmente si sono divisi tra Gerusalemme e Hollywood e il duo decide di occuparsi degli invasori di Gerusalemme in quanto il Prof è un ampio conoscitore degli ebrei di quel tempo. Si trovano in fatti ai tempi di Gesù. Le vicende si susseguono fino ad un finale ben architettato.
L’autore mischia realtà e finzione, inserendo in un contesto antico il più possibile realistico personaggi molto moderni. La ricostruzione storica è attendibile. Coadiuvare presente e passato è sempre affascinante, permette di avere una diversa visione delle vicende storiche.
Il libro è scritto dal punto di vista di un collega di Aldo e il Prof che ne riporta fedelmente le imprese, inserendo anche note a piè di pagina per spiegare termini sconosciuti ai lettori del XXI secolo e per inserire ulteriori spiegazioni.
Lo stile è ironico, colorato e a tratti pungente. Permea una certa altezzosità da parte di chi relaziona il viaggio e da parte del Prof. Saccenza ben inserita nel contesto e che per quanto mi riguarda, a piccole dosi è anche accettabile. Sicuramente contribuisce ad una lettura agevole, piacevole e ritmata. I due protagonisti mantengono una coerenza di personalità dall’inizio alla fine, rimanendo fedeli a se stessi. Ho apprezzato come l’autore del libro sia riuscito a creare dialoghi sempre azzeccati per i personaggi senza risultare ripetitivo e banale.
La scelta dell’autore di scrivere il romanzo come fosse una reale testimonianza è geniale, rende tutto più immersivo e affascinante. La struttura è dunque ben congegnata purtroppo però credo che il punto debole di questo romanzo sia la trama: semplice e senza grandi messaggi, punta più all’intrattenimento che a lasciare messaggi profondi che restano sotto pelle al lettore negli anni a venire. Forse più adatto ad un pubblico giovane. Non vuole essere una critica in quanto servono anche i libri di intrattenimento, è solo il mio parere.