Si parla molto spesso di emozioni nominandone alcune, tra le più famose, dando per scontato che tutti sappiamo di che cosa si parla e soprattutto convinti che esista un’oggettività universale per cui ad una tale emozione è associato un tale significato. Così non è. Le emozioni sono tante e variegate, numerose sono le sfumature e i significati profondi che si celano dietro ad esse. “Diamo per scontato che il significato che noi attribuiamo alle emozioni corrisponda a quello che attribuiscono chi ci ascolta, purtroppo non è sempre così”
È importante educare la nostra mente e la nostra anima a riconoscerle e accettarle. Si parla troppo poco di educazione emozionale, la mente razionale e logica hanno sempre la meglio rispetto all’aspetto emotivo. Perché succede questo? Perché ciò che non conosciamo o che non conosciamo con sicurezza ci spaventa e preferiamo accantonarlo. Ma come possiamo conoscere bene una cosa se non ci soffermiamo su di essa? Come possiamo pensare di divenire progressivamente consapevoli delle nostre emozioni, delle nostre sensazioni se non ci fermiamo mai a chiederci cosa stiamo provando, come ci sentiamo.
Parlare di emozioni è stato fatto e verrà fatto ancora numerose volte quindi ad un primo sguardo il libro di Silvia non propone nulla di nuovo. Ecco, solo ad un primo sguardo in quanto l’autrice ci regala invece un punto di vista inedito sull’argomento.
Già il titolo mi aveva colpito molto, mi ha trasmesso un’immagine diretta, immediata e la mia prima intuizione non mi ha tradito. Il punto di forza di questo libro è proprio la sua capacità di entrare in contatto con il lettore direttamente, narrando o meglio “fotografando” situazioni realistiche e immediate nelle quali chiunque si può riconoscere. Questo libro raccoglie 22 brevi racconti ognuno con protagonista un’emozione. Il lettore con facilità si immerge nella situazione.
La capacità di descrivere e narrare di Silvia è unica, io avevo già amato un suo precedente romanzo “Saudade”.
Questo breve saggio ha l’intento (secondo me ben riuscito) di spingere il lettore a riflettere sull’importanza delle emozioni, sulla loro conoscenza perché solo riuscendo a riconoscerle riuscirà a viverle profondamente e di conseguenza vivere pienamente. “Essere consapevoli delle proprie emozioni significa essere presenti nella totalità di noi stessi, nella nostra vita e in quella delle persone con cui scegliamo di interagire”
È un libro che vi spingerà a vivere, ogni emozione, anche quelle negative perché ogni esperienza ci dona qualcosa basta saperla cogliere. Spesso scappiamo dalle emozioni negative, tendiamo a nasconderci, a girarci dall’altra parte senza soffermarci sulla loro fonte, sulle motivazioni che si celano dietro di esse. Questo comportamento non ci è da aiuto perché ci impedisce di ricercare le cause e debellarle o quanto meno agire affinché non si ripresentino. “Le emozioni, anche le più spiacevoli, non sono nostre nemiche”.
“Osservare senza giudicare sia la nostra mente razionale sia quella emozionale: affinché possiamo entrare in contatto e dialogare con entrambe, ma senza che nessuna delle due ci domini o finisca per sostituirsi al nostro vero io”