Ho conosciuto Gianni Verdoliva con il suo romanzo “Ritorno a Villa Blu”, un bellissimo romanzo che narra storie d’amore universali, incontri e scontri che attraversano ogni barriera spazio-temporale, l’atmosfera è sempre suggestiva e mistica, leggendo il suo libro si viene trasportati in un’altra dimensione, onirica e sognante.
“L’appartamento del silenzio” riprende queste tematiche e ripropone uno stile magico e coinvolgente dando spazio in particolare alle donne.
È un storia di malinconica tristezza, di affetti perduti e altri acquisiti. Beppe è solo, dopo aver perso la sua amata e la sua bambina. È nostalgico e decide di cercare una nuova casa dove abitare. Non vuole un’abitazione qualunque, ma durante i sopralluoghi spera di ricevere dei segnali che gli dimostrano di essere accolto e destinato a quella dimora.
Regina e Manuela, agenti immobiliari, d’altra parte hanno un appartamento invenduto da tempo e la vista del signor Novari forse potrebbe porre fine a quel piccolo fallimento.
Appena Beppe varca la soglia di quello che Regina ha rinominato ‘appartamento del silenzio’ sente un’energia positiva e un gran calore accogliente che lo avvolge. Sente di aver trovato la sua dimora e decide di stabilirvisi.
Marcello e Stefano, due fratelli molto uniti e nipoti di Beppe, vanno spesso a trovarlo e in una certa misura per Beppe sono come figli che non ha mai avuto.
Come accennato prima, in questo romanzo si dà spazio alle donne ed è proprio la storia di Gigliola a portare alto l’onore delle donne, mostrando una forza e una gratitudine non scontate. Gigliola proviene da una situazione complicata, ma con l’aiuto di Regina e Manuela tenterà di riscattarsi. Lascio a voi lettore la curiosità di scoprire come si evolve la vicenda.
È un libro che parla di rinascita e di ritrovata serenità. Vuole essere un invito a non mollare e a non sentirsi soli durante il lungo percorso della vita perché chi abbiamo amato ci accompagnerà sempre, anche se purtroppo a volte non in forma fisica e reale a fianco a noi.