La guerra ti entra dentro, diventa parte di te e non se ne va… la guerra cambia la prospettiva dalla quale guardi le cose e ti cambia dentro in modo irreversibile.
Lo sanno bene Harry Hole e colleghi, che nel 1999 ancora devono lottare contro i fantasmi di una guerra combattuta circa 50 anni prima.
Tutto inizia quando per un caso fortuito Hole si ritrova con una sorta di promozione e un cambio di colleghi. Nel corso di un pomeriggio mentre scorreva veloce le carte che gli arrivavano in ufficio nota qualcosa di particolare e curioso: un fucile Marklin importato illegalmente. Certo, traffico illegale di armi non è una novità in ambito poliziesco però cosa serve un mega fucile che spara proiettili in grado di fare un buco su un persona tale da infilarci un pugno da parte a parte? Attentato in vista?
I colleghi di Hole minimizzano e non credono ci sia nulla di così significativo da meritare un’indagine più approfondita ma il caro Harry non è dello stesso avviso e come sempre… figuriamoci se si sbaglia!!!
Aperto il vaso di Pandora, Hole e colleghi iniziano la ricerca di vecchi soldati, innamoramenti, omicidi, vendette spietate e ricercate da anni.
Io adoro le storie narrate nelle guerre mondiali e adoro i polizieschi per cui un romanzo che coniuga alla perfezione questi due aspetti non può non ricevere le mie lodi, però…
Le prime pagine mi hanno lasciata un po’ perplessa, la narrazione si alterna tra il 1999 e un periodo che va dal 1940 a qualche anno dopo la fine della guerra, Nesbo prepara la scena raccontando varie situazioni che inizialmente sembrano tutte scollegate tra loro, ho faticato a trovare il nesso logico pertanto stavo iniziando a spazientirmi. Pian piano però il quadro ha iniziato a delinearsi sempre meglio, in un intreccio di sotterfugi e giochi sporchi, gestito magistralmente dal grande Jo Nesbo.
Un altro aspetto che ho gradito poco riguarda la modalità con la quale sono avvenuti alcuni passi avanti nelle indagini: va bene che Hole è un figo, super intelligente e acuto seppur poco professionale però spesso avevo la sensazione che le intuizioni piovessero dal nulla nella sua mente, fin troppo facile così caro Nesbo, meno male che so, per averli già letti, che i libri successivi sono ancora meglio e ancora più affinati.
È un romanzo che comunque consiglio, a me è piaciuto e, a parte le pagine iniziali un po’ dispersive, l’indagine prosegue bene e in modo molto incalzante.
Come per gli altri suoi libri amo molto quando Nesbo coniuga la vita professionale di Hole e la sua vita privata, i sentimenti dell’agente, le emozioni che vive. Molto emozionante e tanto realistico. Hole ancora una volta si dimostra un uomo buono e di gran spessore con tanta sfortuna.