Gabriele insegna educazione fisica a scuola, Claudio è un farmacista, Saverio è un impiegato e Luca lavora presso la concessionaria di famiglia.
Ognuno ha la sua vita, hanno qualcosa in comune?
Ora sicuramente no ma in passato una cosa in comune l’avevano e sta per tornare prepotentemente nelle loro vite…… sto parlando della loro rock band!!!!
Gabriele, Luca, Saverio e Claudio da giovani avevano iniziato a coltivare questa loro passione in comune dilettandosi agli strumenti, hanno provato perfino a registrare qualcosa in modo amatoriale. La band funzionava a tal punto che decisero di iscriversi anche ad un concorso ma… tre giorni prima del tanto atteso giorno qualcosa va storto…
Accadono cose, tante cose finché quasi come se l’intermezzo tra la gioventù e l’età adulta non fosse esistito eccoli di nuovo insieme a suonare e cantare! Stavolta però vogliono arrivare fino in fondo, vogliono cercare di portare a termine ciò che hanno lasciato in sospeso tempo fa. La convinzione iniziale rasenta lo zero, ormai sono adulti, responsabili, hanno una professione avviata, non hanno più la testa per fare ragazzate ma pian piano il rock comincia a pulsare sempre più nelle vene finché tra un Wafer e l’altro iniziano a raccontarsi aneddoti della propria vita, a rivivere momenti spensierati e felici insieme e a scoprire tutte le motivazioni che hanno portato all’inevitabile scioglimento della band.
Lo stile dell’autore è scorrevole e molto particolare, già il titolo lascia trasparire la bizzarria e l’ironia del testo. In realtà è un libro profondo e sensibile accompagnato da una scrittura frizzante e irriverente che alleggerisce l’atmosfera. Tra le pagine ho riso e mi è sceso qualche lacrimuccia. Apprezzo sempre tantissimo i gesti di amicizia forti ed emozionanti. Luca, Saverio, Gabriele e Claudio vengono tratteggiati benissimo dall’autore, sembra di conoscerli, sono ben riconoscibili e credibili. Fin dall’inizio aleggia un mistero su uno dei protagonisti, tutto si spiegherà rendendo la narrazione intensa e ricca di emozione.
La reunion tra amici dopo tanti anni, dopo aver intrapreso percorsi di vita anche molto differenti è sempre qualcosa di emozionante e al contempo arricchente. E’ un modo per tracciare un bilancio dei propri risultati, riflettere in primis sulla propria vita, sui risultati ottenuti in termini concreti e riflettere inoltre sulle proprie sensazioni, sul proprio stato mentale ed emotivo. Sempre presi dalla vita difficilmente riusciamo a trovare un momento per chiederci se siamo felici, se siamo soddisfatti, se abbiamo bisogni inascoltati. La reunion con amici di vecchia data permette questo: permette di fermarsi e guardarsi indietro. Il confronto con l’altro è un’occasione ghiotta per pensare al proprio percorso e sulla base di questo bilancio scegliere meglio l’avvenire. È un modo per accertarsi che la bussola della propria vita punti ancora nella direzione giusta, che non siamo sopraffatti dagli avvenimenti ma abbiamo ancora motivazioni e sogni che guidano i nostri passi.
Uno dei tanti aspetti meravigliosi della musica è che non ha età, non conosce esclusioni, non conosce limiti. Suonare dal vivo poi è ancora più elettrizzante, ti fa sentire vivo ed emoziona che tu sia un bambino, un ragazzino o un adulto. Non è vero che i sogni appartengono solo ai giovani, i sogni sono un patrimonio dell’umanità, ingrediente imprescindibile per una vita bella e piena, i sogni si possono coltivare sempre, anche da adulti. Possono cambiare, adattarsi alla maturazione, alle idee della persona certamente ma non devono spegnersi mai. Spesso da adulti, in quanto persone responsabili siamo convinti che il lavoro e la famiglia debbano per forza occupare e assorbire tutto il nostro tempo e le nostre energie. Non è completamente sbagliato ma non bisogna dimenticarsi che siamo persone, prima di tutto individui singoli con bisogni, desideri e ambizioni e suonare nella band con degli amici è assolutamente compatibile con la vita di uomo d’affari e padre di famiglia. Coltivare dei momenti per se stessi ci fa sentire vivi, ci rende liberi di compiere scelte che a questo punto sono dettate dalla volontà piena e non dall’inerzia. La band per i nostri quattro amici è stata una ventata di aria nuova, una riscoperta di loro come persone, un ritornare al loro IO più vero, autentico che col tempo si era un po’ perso per strada.