CHRISTINE LA MACCHINA INFERNALE- STEPHEN KING

Arnie Cunnigham è uno sfigato. Sì, uno di quei ragazzi con la faccia butterata, mingherlino e occhialuto. Non ha amici salvo Dennis Guilder, un ragazzo normale che frequenta alcuni corsi insieme a lui. Arnie e Dennis si conoscono dall’infanzia e tutto sommato quando li conosciamo stanno vivendo un’adolescenza normale; se per normale si intende subire di tanto in tanto qualche attacco dei bulli e passare i pomeriggi a oziare davanti alla TV o a qualche gioco in scatola.

Arnie a scuola è bravo o comunque non si può dire che crei pensieri ai suoi genitori. Regina e Michael infatti sono orgogliosi del loro unico figlio, soprattutto Regina è contenta che la vita di colui che ha tenuto dentro di sé per nove mesi stia procedendo esattamente secondo i suoi piani. Regina è una donna con delle questioni irrisolte, ha avuto un rapporto difficile con suo padre che le ha lasciato profonde cicatrici e ha influenzato a sua volta il rapporto genitoriale con Arnie.

Tutto sta procedendo come sempre fino a quando Arnie rimane letteralmente folgorato da un’auto scassata e vecchia che vede sul ciglio della strada. Obbliga Dennis a fermarsi perché assolutamente vuole saperne di più. Dennis è a dir poco sconcertato e cerca di far riflettere l’amico che però pare abbia preso una sbandata bella e buona.

Non faccio spoiler se vi dico che Arnie avrà quella macchina, Christine d’altronde è anche il nome del romanzo. È proprio questo evento, l’acquisto dell’auto, a fare da punto di svolta dell’intera narrazione. Arnie si trasformerà in maniera impercettibile ma costante, cambierà atteggiamento sia nei confronti dei genitori sia di Dennis. Leggendo ho pensato alla droga, Stephen è stato un dipendente da farmaci e il rapporto che si crea tra Christine e Arnie sembra raccontare questa caratteristica di King. Arnie verrà travolto e sconvolto, vedrà rovinati i pochi rapporti sociali che aveva instaurato fino a quel momento, si troverà sempre più isolato e arrabbiato.

Facendo però un passo indietro ho avuto modo di riflettere sul rapporto genitori-figli di casa Cunnigham. Arnie ha sempre ubbidito ai suoi genitori, si comportava bene e non aveva grilli per la testa ad un certo punto trova qualcosa che fa scattare in lui la voglia di staccarsi dai genitori e costruirsi una propria identità ben distinta. Sente il bisogno di tranciare il cordone ombelicale e portare avanti un proprio desiderio anche se in contrasto con il pensiero dei suoi genitori. Questo aspetto è fondamentale e racconta un momento che tutti noi viviamo prima o poi anche se magari non con questa intensità. Il bisogno viscerale e autentico di camminare da soli percorrendo strade diverse, magari anche in contrasto con quelle percorse mano nella mano con i nostri genitori, ci accomuna. È interessante assistere quindi alla reazione dei genitori. Regina risoluta e determinata che assiste inerme alla ribellione del figlio reagendo quasi allo stesso modo del padre che tanto aveva criticato e condannato. Ho detto “quasi allo stesso modo” perché si evince in lei una rassegnazione dettata dall’amore incondizionato nei confronti del figlio e forse qualche rimembranza delle lotte che lei stessa ha dovuto combattere. La sua ritrosia è forse più dettata dalla paura per un figlio che sembra sempre più perso. Michael invece è succube della moglie e lo sarà quindi anche del figlio anche se sarà proprio la sua mitezza e apparente passività che lo farà riflettere con maggiore cura e giungere alle conclusioni più pazze ma anche più azzeccate.

Una reazione simile a Regina l’ha avuta Dennis. Anche in questo caso non è raro accompagnarsi a qualcuno che per quanto nutriamo nei suoi confronti profondo affetto consideriamo inferiore a noi, uno “sfigato” e quando questo nostro amico esce dal bocciolo, spicca il volo diventando da anatroccolo un bellissimo cigno non possiamo esimerci da provare una punta di invidia e un tantino di rincrescimento. Ecco, Dennis si è interrogato sui sentimenti che ha iniziato a provare per l’amico, chiedendosi se non lo invidiasse al punto da non accettare le cose belle che gli stavano accadendo. Riflessioni giunte in breve tempo a una conclusione ben più triste visto l’avvicendarsi degli accadimenti.

Pubblicato da giulianuvolelibri

Ciao!! Mi chiamo Giulia, ho 27 anni e sono una studentessa all’ultimo anno di Scienze della Formazione Primaria. Amo insegnare e occuparmi dell’educazione e la formazione dei bambini. La mia missione principale è far appassionare alla lettura grandi e piccini! Adoro leggere, i libri aprono innumerevoli porte, fanno sognare ad occhi aperti. Ho aperto la mia pagina Instagram giulia_nuvolelibri il 24 febbraio 2019 per condividere la mia passione! Grazie a Instagram ho scoperto un mondo fantastico, persone appassionate come me che da una passione hanno costruito qualcosa di più professionale. Sono rimasta letteralmente affascinata da alcuni profili, dalla loro competenza e serietà, con un pizzico di divertimento e ironia che non guasta mai, e ho deciso quindi di dare un’impronta più professionale alla mia passione. Scrivere le recensioni sotto ad un post su Instagram è diventato riduttivo, sentivo di non riuscire a esprimermi a pieno quindi ho deciso di aprire questo blog. Sarà collegato alla mia pagina Instagram e conterrà recensioni e pensieri sui libri che leggo in modo più approfondito e completo rispetto alla didascalia sotto al post di Instagram. Spero che i contenuti saranno di vostro gradimento! BENVENUTI

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